Il Tribunale ha condannato il Comune di Pisa al rimborso di
altre centomila euro a sei precari che - dal 2000 al 2008 - hanno lavorato
all’interno dell’amministrazione comunale con contratti co.co.co. o contratti
fiduciari.
I sei lavoratori, che non avevano potuto partecipare alla
procedura di stabilizzazione del 2007 - in quanto, secondo il Comune di Pisa,
assunti su chiamata nominativa da parte del gruppo politico per cui avrebbero
svolto mansioni di assistenza consiliare - hanno dimostrato che in realtà
svolgevano compiti di informazione, comunicazione e supporto all’attività
istituzionale del Consiglio Comunale e dei consiglieri che non prevedono un
rapporto fiduciario. In sostanza, è stato rilevato che i sei co.co.co. si
comportassero obbedendo ai doveri ed ai diritti espressi da un contratto di
lavoro subordinato. E, dunque, lo scarto tra le due tipologie di contratto verrà
versata dal Comune di Pisa in forma di risarcimento.
Uno spettro si aggira per la pubblica amministrazione, lo
spettro dei co.co.co.