mercoledì 28 novembre 2012

COORDINAMENTO PRECARI UNIPI – IL COMUNICATO AL C.D.A. DEL 26/11/2012


Siamo un gruppo di precari dell’Università di Pisa che, dal luglio scorso, hanno avvertito la necessità di riunirsi per comprendere meglio la dimensione e la situazione del precariato nell’Ateneo.

Le riforme che negli ultimi anni hanno modificato profondamente l’assetto organizzativo e gestionale delle università, la legge Fornero, la spending rewiew e la recente riorganizzazione delle strutture dell’Università di Pisa, fanno sì che la già incerta situazione dei lavoratori precari diventi ancor più critica e nebulosa.

Attraverso la diffusione di un questionario conoscitivo, fatto circolare limitatamente tra il personale a tempo determinato per la difficoltà di individuare il personale con altre tipologie di contratti a termine ( co.co.co., co.co.pro e partita iva), abbiamo rilevato che, dal gennaio 2012 ad oggi, nell’Università di Pisa sono presenti ben più di 120 persone con contratti a tempo determinato, la maggior parte dei quali ha svolto servizio per periodi maggiori a 36 mesi.

Facendo un confronto tra le attività previste dal contratto e le mansioni realmente svolte, abbiamo rilevato che, anche nei casi in cui i contratti gravino su fondi relativi a progetti di ricerca, i lavoratori precari svolgono mansioni che rientrano nella “normale amministrazione” delle diverse strutture universitarie. Pertanto, non è possibile affermare che i contratti a tempo determinato finanziati con fondi di ricerca siano naturalmente limitati alla durata della ricerca stessa perché sappiamo benissimo che l’attività oggetto del contratto è solo un pretesto per permettere al dipendente di continuare a lavorare.

Di fronte alla pubblicazione del D.M. 22 ottobre 2012 n. 297, relativo alla determinazione del contingente assunzionale delle Università statali per l’anno 2012, alla mancanza della pubblicazione del piano triennale del fabbisogno di personale, all’approvazione, con delibera del CdA n. 279 del 31 ottobre 2012 del fabbisogno di personale tecnico della Direzione Edilizia ed alla scelta di non esercitare per gli anni 2012, 2013 e 2014 la facoltà di risoluzione dei rapporti di lavoro prevista dall’art. 72, comma 11, della legge n. 133 del 2008, chiediamo al Consiglio di Amministrazione di esprimere, in maniera chiara, in che modo intende agire nei confronti  dei lavoratori precari. Di conseguenza, auspichiamo che l’Università, nell’intento di deprecare il dilagare delle situazioni di precariato e il proliferare di graduatorie e di nuovi interpelli, sia giudiziosamente intenzionata a trovare delle soluzioni per garantire stabilità a chi, in questi anni, ha contribuito con serietà e impegno, qualità rese palesi dai molteplici rinnovi e dalla stipula di nuovi contratti, al funzionamento dell’Università di Pisa.


Coordinamento Precari Unipi

domenica 25 novembre 2012

PrecariaMente presenta: Il curriculum collettivo di Diversamente Occupate


Per affinità elettiva, ci teniamo a farvi conoscere il blog di diversamente.occupate.blogspot.it, ovvero il diario di un gruppo di giovani donne che si confrontano con il difficile mondo del lavoro.

Ecco il loro curriculum collettivo:


Nomi: Teresa, Claudia, Antonella, Eleonora, Angela, Federica

Nate a: Da Roma in giù, pendolari e fuori sede.

Nate il: nella prima metà degli anni ’80, troppo tardi per vivere la politica degli anni ’70, troppo tardi per la contestazione, tardi per i partiti, i sindacati, i collettivi, in tempo per incontrare donne che fanno politica per le donne.

Stato civile: nubili e una sposanda

Studi: umanistici. Comunicazione, Filosofia, Dams. Tutte figlie della riforma del 3+2. Laureate in Filosofia politica, una in Teoria del cinema. Ciascuna ha studiato per il piacere di farlo, per curiosità, per passione; nessuna credeva nell’equazione studio=preparazione al lavoro: mentre altri spulciavano le guide all’università valutando i diversi sbocchi professionali, noi cercavamo di interpretare quali meravigliosi contenuti si celassero dietro i titoli dei moduli di didattica. Aspettative spesso disattese, il piacere maggiore è venuto da quello che non ci aspettavamo: per tutte il pensiero delle donne.

Competenze acquisite: disciplina, sindrome della formichina operosa, capacità di improvvisazione orale; gestione del tempo, strategie di sopravvivenza settimanale con 50 mila lire/ 50 euro nel portafogli; abilità nel destreggiarsi fra le trafile burocratiche, alta densità creativa nella riorganizzazione del presente, re-immaginazione del futuro, rielaborazione del passato; ottimizzazione dello spazio in valigia, fisica e metaforica; resistenza al nozionismo; capacità di sfuggire alle etichette e alle riduzioni ad uno, scoperta del valore del nomadismo dei saperi; non è davvero oro tutto quello che luccica.

Esperienze lavorative: Ripetizioni a domicilio, Pr in discoteca, commessa, insegnante di pianoforte per bambini, operatrice call-center, dialogatrice, banconista pane e derivati, promotrice di vacanze studio, volantinatrice, animatrice per bambini, segretaria di seggio, bagnina, stagista, volontaria servizio civile, fotografa teatrale, cameriera, baby sitter, giornalista, impiegata, operatrice di sportello, sostituta di direttore in vacanza, assistente di filiale, istruttrice di nuoto, assistente di direzione, responsabile di sala, segretaria, barista, insegnante di italiano per stranieri, operatrice video, critica gastronomica, assistente bibliotecaria, correttrice di bozze, addetta stampa, borsista, sono sicure di aver fatto anche altro, ma non ricordano cosa.

Posizione lavorativa attuale: traduttrice, web editor, giornalista/redattrice/blogger, direttrice periodico on-line; dottoranda, laureanda.

Competenze acquisite: capacità di riconoscere il confine “potrebbe essere il mio lavoro/non lo farei neanche morta”, capacità di leggere tra le righe degli annunci di lavoro e delle domande sessiste dei selezionatori, abilità performativa nel convincere l’interlocutore che “questo lavoro è il sogno della mia vita”, capacità di reinventare un lavoro morto e sepolto, capacità di fare la domanda giusta nel momento giusto alla persona giusta, capacità di fare la domanda sbagliata alla persona sbagliata nel momento sbagliato (e divertirsi per questo), conoscenza dettagliata dei vicoli del centro storico di Roma, resistenza di camminata sulle lunghe distanze anche in condizioni climatiche avverse.

Esperienze non lavorative: tutte le attività che portiamo avanti insieme ad altre donne, non per soldi, non per carriera, ma per bisogno, desiderio e responsabilità politica.

Quel che fa la differenza: Riuscire ad acquisire entro domani le competenze che ho detto di avere ieri, una certa (ir)responsabilità nel riconoscere gli errori di mira ed aggiustare il tiro, destreggiarci tra le diverse dimensioni dell’esistenza, mettersi in discussione con un sorriso, essere radicalmente curiose.

Possiamo: portare a termine un lavoro costi quel che costi, gestire più attività lavorative contemporaneamente, dimenticare di avere un corpo da curare e ascoltare, entusiasmarci per progetti che non sono nostri. Possiamo...ma non vogliamo farlo.






venerdì 23 novembre 2012

Job Meeting or Job Smashing? - PrecariaMente al Job Meeting di Pisa


Martedì 20 novembre, al Palazzo dei Congressi di Pisa si è svolta la XII edizione di Job Meeting PISA, con la collaborazione dell’Ateneo pisano.
Ma cos’è Job Meeting? Job Meeting è un  evento organizzato nelle principali città universitarie italiane in cui, così recita il sito, laureati e laureandi di tutte le aree disciplinari possono incontrare aziende italiane e internazionali presso gli stand appositamente allestiti e nel corso di workshop di approfondimento. Durante la giornata, inoltre, è possibile per tutti i visitatori usufruire gratuitamente di servizi di orientamento e consulenza professionale e informarsi su qualificate opportunità di formazione superiore.

Visti i presupposti, PrecariaMente ha deciso di andare a scuriosare: ma, nonostante tutta la buona volontà profusa per evitare di essere i soliti guastafeste, le belle premesse sono state ben presto disilluse.

Gli stand dell’area espositiva: una galleria degli orrori che va da scuole di alta formazione post laurea dalle rette improponibili - soprattutto in questo periodo di crisi in cui le famiglie fanno già una grande fatica a mantenere i figli di all’università - ad agenzie, gruppi bancari ed assicurativi che, con la remota possibilità di un contratto o, addirittura, di un’appagante carriera, abbindolano con proposte di stage o tirocini freschi neo-laureati speranzosi di trovare lavoro.

I Workshop, o i “Career Lab” inseriti nel programma - ad esclusione dell’incontro con Fabio Rocchi, Vice Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Confartigianato Pisa, che quanto meno è riuscito ad interessare il pubblico raccontando la propria esperienze lavorativa in bilico fra una laurea in letteratura moderna e l’autoformazione nel mondo del webmarketing - sono stati una serie di informazioni superficiali sull’imprenditoria e discorsi inconcludenti su come scrivere il proprio curriculum vitae e sullo sviluppo personale. I relatori sono stati invece ben chiari nella pubblicizzazione del Master in “Comunicazione, Impresa, Banche ed Assicurazioni” di Eraclito 2000, dove insegnano ben tre delle relatrici dei Career Lab.
In ogni caso devo ammettere che frasi del tipo “ognuno di noi è un piccolo seme”, “lavorare sul fraseggio interiore” pronunciate da Diana Pardini, Direttrice di Eraclito 2000 e del Centro Bancari BPS e SCS e propinate al pubblico di neo-laureati assetati di imparare a scrivere un CV vincente e di precari, come me - talmente incredulo per la banalità sparate dall’oratrice - sono state talmente sconcertanti da togliere il fiato a chiunque intendesse intervenire.

E l’Università di Pisa? Capeggiava la galleria degli orrori con ben tre stand: l’Ufficio Ricerca e Relazioni Internazionali, l’Ufficio Master e l’Ufficio Placement struttura promossa dall’Ateneo che dovrebbe facilitare l’inserimento professionale dei giovani laureati. Ma di che inserimento professionale si tratta? Di stage, tirocini ed altre forme di lavoro atipico ben distanti da un’occupazione stabile e solo capaci di far precipitare i giovani nella spirale del lavoro precario e di un futuro all’insegna dell’ignoto.
In questo contesto l’Università di Pisa assume un ruolo sintomatico della situazione di crisi e degrado in cui ci troviamo: un’università con tasse sempre più alte e sempre meno servizi, sempre meno rivolta all’accrescimento e alla valorizzazione della persona, ma sempre più alla mercé di enti privati.

Citando ancora una volta la Dott.ssa Pardini, chiudo con una frase che vi farà riflettere e che forse riassume il vero senso della giornata “tutti facciamo marketing”.





lunedì 19 novembre 2012

Il manuale del giovane precario – Cercare lavoro on-line


Nonostante la mia riluttanza, per adempiere a tutti i miei doveri di lavoratore precario, ho tirato a lucido il mio curriculum vitae e ho finalmente fatto il salto nel promettente mondo dei portali e dei siti per la ricerca di lavoro on-line. Perché promettente? Giudicate voi dalle prime righe pubblicate dai vari siti nella sezione “chi siamo”:

Miojob, il network dedicato al lavoro del quotidiano La Repubblica, dice di sé:  


<<Miojob è il punto d'incontro fra chi cerca lavoro o vuole cambiarlo e le imprese alla ricerca dei migliori talenti.>>

Borsa Lavoro, un servizio della Regione Toscana, offerta:  


<<La Borsa Lavoro contribuisce ad un più rapido incontro tra fabbisogni, servizi e soluzioni contrattuali, aperto a una pluralità di operatori pubblici e privati autorizzati e accreditati. Far parte del sistema della Borsa è il modo migliore di rendere visibile la propria offerta o domanda di lavoro su tutto il territorio nazionale e nella comunità europea.>>

monster.it invece si sponsorizza così:  


<<Monster.it, leader nella ricerca e offerta di lavoro on line, rappresenta un punto di incontro efficace tra candidati e Responsabili delle Risorse Umane, con prodotti e servizi che offrono una vasta gamma di opportunità e soluzioni personalizzabili.>>

Valorizzando la propria attività con la testimonianza di un forse fantomatico candidato di nome Pietro:


<<Ho usato Monster per la prima volta quattro anni fa appena dopo la laurea e da allora è sempre stato il mio punto di riferimento per la ricerca di nuove opportunità. Proprio su Monster ho trovato il mio attuale lavoro.>>

Cliclavoro, il Portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dall’alto della sua investitura istituzionale dice:  


<< Il Portale si configura come il luogo di incontro virtuale dove gli attori del sistema possono interagire, dialogare e informarsi su tutto ciò che accade in materia di lavoro. Un vero e proprio network per il lavoro dove gli utenti accedono a un circuito di informazioni e servizi per il lavoro erogati sul territorio nazionale, volti ad amplificare le opportunità di lavoro e di ricerca di personale, nell’ottica di facilitare l'intermediazione tra domanda e offerta e semplificare gli adempimenti burocratici e legislativi.>>

trovolavoro.it del Corriere della sera: 


<< Candidati e Responsabili delle Risorse Umane delle Aziende. Nelle pagine del sito è possibile trovare migliaia di offerte di lavoro aggiornate in tempo reale, ricercabili per area geografica, categoria professionale, settore o parola chiave.>>

www.infojobs.it sforna una serie di termini anglosassoni per ribadire la propria posizione di leader


<< InfoJobs è la società di recruitment online leader in Italia e in Europa per traffico Internet, numero di offerte e curricula disponibili in database.
InfoJobs.it è leader di mercato tra i siti specializzati nella ricerca di lavoro. La solidità dell'azienda si basa sull'esperienza consolidata e sul know how maturato nel corso degli anni nel settore del recruitment online.>>

Emerge più che palesemente come tutti i siti evidenzino la loro caratteristica principale di punti di incontro rapidi ed efficienti tra l’offerta e la richiesta di lavoro, capaci di offrire opportunità e soluzioni personalizzabili in base alla propria formazione e alla propria esperienza.

Tutti i siti offrono più o meno gli stessi servizi: è possibile inserire il proprio curriculum vitae e renderlo ricercabile dalle aziende; selezionare e gestire le offerte di lavoro che ci interessano, interagendo in maniera diretta e autonoma con le aziende. In alcuni portali, una volta registrati e aver avuto accesso con il proprio account, è possibile  visualizzare un grafico in cui è indicata la percentuale di completezza dei dati inseriti, così  da valutare l’efficienza e l’appetibilità del proprio profilo.

Come richiesto, ho creato un account su tutti i siti che ho elencato, ho inserito tutti i dati richiesti e una copia del mio curriculum vitae in formato pdf, ho accettato tutte le dichiarazioni sull’utilizzo dei miei dati per lo scopo previsto dal servizio e ho iniziato a candidarmi alle offerte di lavoro e alle aziende che ho ritenuto attinenti al mio profilo professionale.

Dato alcuni siti danno la possibilità di attivare un agente di ricerca automatico che ti invia un’email con le offerte in linea con il tuo profilo, decido di usufruire anche di questo servizio e, dai primi risultati, mi sembra che tutte le premesse di rapidità, efficienza ed efficacia di cui andavano vantarsi tutti i network di ricerca di lavoro on-line non siano proprio state mantenute.

Ecco alcune delle offerte che ricevono:- ADDETTO ALLA RIFINIZIONE CALZATURE- OPERAIO ADDETTO ALLA MANOVIA- ADDETTO ALLA TRANCIA- ADDETTO ALLA LOGISTICA INTERNAZIONALE- ADDETTO ALLA RIFINUTIRA PELLETTERIA- ADDETTO ALLA CONTABILITA’-OPERATORE FRESA MANUALE

Quello che mi fa innervosire non è che tali offerte di lavoro non corrispondano affatto al mio profilo professionale ma, considerato che non mi farei certamente troppi problemi ad iniziare un nuovo lavoro, quello che mi fa arrabbiare è che tutte le offerte richiedono esplicitamente un’esperienza triennale del settore di svolgimento dell’attività lavorativa, un’esperienza che, come si evince dalla miriade di profili che ho compilato e dai curriculum vitae che ho allegato, non ho.

Quindi mi chiedo se veramente questi siti possano essere una soluzione vincente alla ricerca di un lavoro. Certamente aiutano a tenersi occupati: per crearmi tutti gli account mi ci è voluta una settimana!
Penso che forse sia passato ancora troppo poco tempo dalla pubblicazione dei miei profili professionali e che forse devo aspettare ancora un po’ ed attivarmi con maggior impegno. Nell’attesa, però, ho bisogno di fare un appello: se qualcuno dei lettori di PrecariaMente ha lavorato, anche solo un giorno, grazie ad un portale o ad un sito di reclutamento on-line, può inviare la propria testimonianza così da sciogliere il mio scetticismo?

Grazie per la collaborazione!






domenica 18 novembre 2012

Cinema e Precariato


Il film della domenica di PrecariaMente: I lunedì al sole


<<"La peggiore ingiustizia della disoccupazione: vi obbliga ad accettare il primo posto che vi si offre, fosse anche il più contrario alla vostra vocazione, con la minaccia di passare per un perdigiorno e di vedersi rifiutare ogni specie di aiuto e di considerazione amichevole. Beneficio corrispondente: si è costretti a scegliere nettamente tra la propria vocazione e l'opinione."Si tratta di una delle ultime considerazioni proposte da Denis De Rougemont nel suo Diario di un intellettuale disoccupato (Fazi Editore, Roma 1997, pag. 216), pubblicato per la prima volta nel 1937, in Francia. Parole che calzerebbero a pennello come commento a una delle tante scene girate nel bar dove si ritrovano gli amici protagonisti di I lunedì al sole: la scena del litigio, quella in cui l'unità, invocata da Santa (Javier Bardem) come unica risposta efficace alla politica dei licenziamenti, viene derisa con sufficienza da chi ha ancora un lavoro. La stessa unità che, tra amici, colleghi, compañeros e familiari, appare poi come l'unica reale soluzione, quasi un imperativo, per aprirsi una via di scampo.>>




Università di Pisa - Il rettore si aumenta lo stipendio


Nonostante il voto contrario dell’organizzazione studentesca Sinistra Per e il parere critico delle RSU, il Consiglio di Amministrazione dell’Università di Pisa ha approvato l’aumento delle indennità del Rettore, del Prorettore Vicario, dei numerosi prorettori, dei Direttori dei Dipartimento e i gettoni di presenza destinati ai Consiglieri di Amministrazione. Le indennità vanno ad aggiungersi a stipendi superiori ai 45.000 euro, che in molti casi toccano i 90.000 o 100.000 euro.

In un comunicato stampa congiunto, le RSU di Pisa dichiarano:

<<In ragione del difficile momento che il paese attraversa e considerando la scarsità di risorse a disposizione per il sistema universitario, oltre al totale blocco degli stipendi che coinvolge gran parte del personale pubblico, questa decisione di pare francamente fuori luogo e quasi offensiva.(…)
Intendiamo dunque fare i nostri complimenti al Rettore per aver raggiunto i primi posti anche per le indennità percepite rispetto agli altri Atenei l’Italia e ricordargli che, ad un mese e mezzo dalla riorganizzazione complessiva dell’Ateneo e al trasferimento coatto del personale tecnico-amministrativo alle nuove strutture, ancora attendiamo risposte ai problemi che da mesi gli sottoponiamo e che gli sottopongono le nostre colleghe e i nostri colleghi, sbalzati da un ufficio all’altro senza indennità, aumenti di stipendio e considerazione della loro dignità e professionalità.>>

Per saperne di più, contatta il SITO delle RSU di Pisa.






martedì 13 novembre 2012

Il manuale del giovane precario - L’insostenibile leggerezza del curriculum vitae


Proprio quando finalmente decido di buttarmi, leggiadra e senza paura, nella danza della ricerca di un’occupazione tra i siti dedicati alla ricerca o all’offerta di lavoro on-line, su miojob.repubblica.it leggo che dal mercato degli annunci di lavoro sul web arrivano pochissimi riscontri positivi e che a settembre le ricerche di personale su Internet sono state inferiori al due per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Ormai, però, mi sono lanciata e decido di portare avanti il mio piano d’azione contro il precariato ed inizio a creami un account su alcuni dei siti dedicati al lavoro.

Dove aver consultato svariati forum e andando un po’ a simpatia, decido di iscrivermi a: miojob.repubblica.it del quotidiano La Repubblica; trovalavoro.it del Corriere della sera; www.monster.it; www.cliclavoro.gov.it il portale per il lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche del Lavoro; www.borsalavoro.toscana.it della Regione Toscana; www.infojobs.it; www.lavoro.org.

La maggior parte dei siti prevedono la compilazione di un profilo, che in alcuni casi può essere collegato a quello di Facebook, e la pubblicazione di un curriculum vitae ricercabile dalle aziende. Niente di particolarmente complicato: bisogna parlare di sé, della propria formazione e delle precedenti esperienze lavorative. E allora perché non riesco a concludere la compilazione di un profilo come si rispetti o, almeno, come spiegano le cortesi e puntuali indicazioni fornite dagli espertoni dei vari siti? Sarà quel pulsantino, in fondo a destra della pagina, con indicato “carica il tuo CV” e quella miriade di informazioni, consigli e dritte ammiccanti che circondano la pagina e che, promulgando una competenza e un’affidabilità che a me mette solo ansia, cercano di inculcarci nella testa l’importanza fatale di quello che scriviamo?

Tanto per fare qualche esempio, Monster.it insegna: “Tutto comincia dal Curriculum Vitae: la ricerca di un lavoro, la speranza di essere chiamati per un colloquio. (…). Il CV risponde alla domanda: - Perché l’azienda dovrebbe investire il suo tempo e il suo denaro su di me?-“. “La presentazione del proprio Curriculum Vitae è la prima impressione, quella su cui puntare tutto: dimostrare di essere candidati ideali è difficile, ma non impossibile”. “La parola chiave è differenziazione. Ma come uscire dalla massa di CV che arrivano numerosi ogni giorno nelle caselle di posta elettronica o sulle scrivanie di selezionatori e responsabili delle risorse umane?”. Dal motore di ricerca dal Corriere della Sera: “Per scrivere un buon curriculum, cioè che possa davvero interessare chi lo legge, non bisogna commettere l’errore (davvero comune) di descrivere una storia piatta e generica, validi per tutte le occasioni. (…) E’ bene ricordare che la propria storia professionale non ha un valore assoluto, ma di volta in volta quello che il nostro interlocutore le attribuisce, rispetto alle specifiche esigenze di copertura del determinato ruolo”. Invece sul sito della Regione Toscana, che parla addirittura di “arte di scrivere il CV”, leggo: “un CV non deve essere scritto pensando ad un lavoro in particolare ma deve potere essere utilizzato in diverse circostanze. Così sarò possibile concorrere per 10 differenti lavori in un solo giorno poiché andrà compilata solo la lettera di accompagnamento che dovrà essere di poche sintetiche righe.”

Invece di chiarirmi le idee, questi consigli fanno scaturire in me un fiume di domande dal tono decisamente polemico e tendenzioso: ma perché devo dimostrare di essere un “candidato ideale”? Uscire dalla massa? Ma di che massa stiamo parlando? Della moltitudine di precari e disoccupati risultato di scelte politiche condivise che scaricano il peso della crisi sulle classi medio-basse e che continuano a ripeterci che dobbiamo adattarci e accettare i sacrifici? Concorrere per 10 differenti lavori in un solo giorno? E’ vero che ormai trovare un lavoro è come vincere la lotteria, ma allora che dobbiamo fare: comprare più biglietti per aumentare le probabilità?

In un post di qualche mese fa, dopo aver letto un articolo de L’Espresso dal titolo Dammi il tuo curriculum e ti dirò chi sei, avevo già raccontato le mie perplessità nei confronti dei suggerimenti che, come formule magiche, vogliono far credere di avere la chiave per uscire dallo stallo della disoccupazione, della precarietà e avevo concluso con la considerazione che non sarei stata capace di scrivere un curriculum vitae interessante. Oggi mi rivaluto e mi dico che forse la mia incapacità di redigere un CV che mi soddisfi è il riflesso di un rifiuto a scendere a patti con un sistema di reclutamento che trovo arbitrario e frivolo. Non credo che sperare di trovare un lavoro sbattendo le proprie capacità e competenze sulle vetrine dei siti che si occupano di lavoro possa offrire dei risultati concreti e soddisfacenti. Per esperienza diretta e per la situazione che sto vivendo in questo periodo, penso che un passo fondamentale per una riforma del lavoro rivolta a diminuire il precariato e la disoccupazione, sia quello di creare dei veri e proprio momenti di incontro tra richiesta e offerta di lavoro, valorizzando in toto l’esperienza e la formazione dei candidati, dando la possibilità, anche a chi a colpo d’occhio non sembra il candidato ideale, di dimostrare le proprie capacità di apprendimento e di interazione. Non si tratta di buttare là degli slogan per far prediligere un detersivo a un altro fra la miriade di prodotti che troviamo su uno scaffale del supermercato: si tratta di esistenze, carriere ed anni di impegno nello studio che hanno diritto ad una vita dignitosa.




Io Voglio Restare - Precariamente aderisce alla campagna

Dal comunicato della prima assemblea nazionale che si è svolta a Firenze lo scorso 10 novembre:

<<Oltre 300 studenti e lavoratori si sono riuniti alla Fortezza da Basso a Firenze, in un'assemblea di 5 ore, a parlare di precarietà, welfare, innovazione, nuovo modello di sviluppo. In un dibattito pubblico lontano anni luce dalla realtà, schiacciato tra tecnocrazia e populismo, ci mettiamo in rete per superare la retorica della generazione perduta che rivendica le briciole di un sistema di welfare in rovina e lanciare invece una sfida di lavoro a lungo termine per un cambiamento profondo della società. Cambiare il paese per non dover cambiare paese significa prendere coscienza come generazione del proprio ruolo di forza produttiva del paese, di risorsa necessaria a  qualsiasi percorso di uscita dalla crisi, e farsi carico di questo ruolo senza paura, rivendicando gli standard di dignità e diritti necessari a non dover emigrare e a  mettersi al servizio di questo percorso. (…)Da oggi non stiamo più zitti, da oggi vogliamo essere protagonisti. Da oggi parte il nostro percorso: nelle prossime settimane formeremo comitati territoriali in tutta  Italia, nella difficile operazione di organizzare i disorganizzati, attraverso vertenze locali e regionali, attraverso la partecipazione a percorsi già in campo come la  legge di iniziativa popolare per il reddito minimo e il referendum su articolo 8 e articolo 18, attraverso la scambio di esperienze e buone pratiche, attraverso un percorso di dibattito ed elaborazione per dotarci delle proposte e degli strumenti necessari a costruire un paese più giusto, da cui non si sia più costretti a scappare.>>


Per firmare l’appello on-line e aderire all’iniziativa, consultare il sito: 



martedì 6 novembre 2012

Università e Precariato


Emanato il decreto che fissa i criteri e i contingenti per l’assunzione del  personale universitario.

Sul sito del MIUR è stato pubblicato il Decreto Ministeriale 22 ottobre 2012 n. 297  "criteri e contingente assunzionale delle Università statali per l’anno 2012". 

Il Decreto, emanato in applicazione della Legge 240/2010 e delle norme  che si sono succedute nel tempo in materia di assunzioni di personale  universitario, determina il limite delle assunzioni di personale a tempo  indeterminato e di ricercatori a tempo determinato per gli anni 2014, 2015 e 2016. Il Decreto definisce, Ateneo per Ateneo, sulla base disposizioni legislative  fissate dal D.lgs 29 marzo 2012, n. 49 e della cosiddetta spending review, i punti  organico che possono essere utilizzati per l’anno corrente. Un punto organico  corrisponde ad euro 120.151 ed è il costo medio nazionale di un professore di I fascia. Ogni Ateneo statale è autorizzato ad utilizzare i Punti Organico nella misura in  cui si determini una differenza positiva tra la rispettiva attribuzione effettuata  dal decreto e la somma dei Punti Organico eventualmente  già utilizzati nell'anno in corso nel rispetto dei diversi regimi assunzionali  vigenti. Per saperne di più. consultare il sito dell’FLC CGIL a questo indirizzo:  



 
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