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lunedì 17 dicembre 2012

Il manuale del giovane precario – Il colloquio orientativo al Centro per l’Impiego


Se siete tra i precari “fortunati” che prima di perdere un lavoro sono riusciti a maturare i requisiti per la richiesta dell’indennità di disoccupazione, dopo circa due mesi dalla dichiarazione dello stato di disoccupazione, dovrete recarvi al centro per l’impiego per sottoporvi al cosiddetto  colloquio di orientamento.

Presentarsi al colloquio è fondamentale per continuare a percepire l’indennità di disoccupazione (la mancata presentazione senza un motivo giustificato prevede la sospensione del pagamento), ma, come tengono a sottolineare gli impiegati del Centro per l’Impiego, l’importanza e il senso del colloquio non è tanto il mantenimento della disoccupazione (…e se pensiate che sia così siete solo una massa di bamboccioni fannulloni e un po’ choosy che bivaccano sul divano alle spese dello Stato!...), ma la stipula del “patto di servizio integrato” (D.Lgs. 297/02 e Reg RT n. 7/04).

Che cos’è il patto di servizio integrato? E’ un documento cartaceo, sottoscritto dal cosiddetto orientatore e dal disoccupato, in cui entrambe le parti si impegnano al compimento di azioni rivolte all’inserimento lavorativo e/o alla partecipazione ad un percorso formativo.

In particolare il Centro per l’Impiego si impegna ad offrire i seguenti servizi:

- accoglienza del lavoratore/disoccupato
- illustrazione del percorso/progetto e degli obiettivi che si vuole raggiungere
- consulenza per l'analisi e l'individuazione dei bisogni professionali, anche a partire da una rivisitazione dello storico professionale
- costruzione di un piano di azione individualizzato, che diventa parte integrante e sostanziale dello stesso Patto. Il Piano deve prevedere le disponibilità della persona nei confronti di proposte formative e/o lavorative, esplicandone anche le motivazioni. Fra i servizi si possono prevedere: colloqui di orientamento, tirocini o w.e., voucher per la partecipazione a percorsi formativi, colloqui di inserimento in azienda, candidature ad offerte di lavoro
- consulenza per stesura di c.v.
- consulenza per la preparazione a colloqui di selezione
- consulenza per l'analisi di un'idea di lavoro autonomo, verifica del business plan, collaborazione al progetto di avvio d'impresa, consulenza sui finanziamenti per il sostegno alla creazione d'impresa
garanzia di riservatezza delle informazioni ricevute e dei percorsi concordati, fatti salvi gli scambi di informazione con altri servizi pubblici che partecipano allo sviluppo del progetto

Il disoccupato si impegna invece a:

- sostenere il colloquio con l'operatore del CPI per definire il bisogno e iniziare a definire ed impostare il Piano di azione individualizzato
- partecipare agli incontri, ai colloqui, ai progetti e percorsi definiti precedentemente con l'operatore e facenti parte del Piano di azione individualizzato
- candidarsi per gli annunci di lavoro compatibili con il proprio profilo professionale, anche con il supporto consulenziale dell'operatore del CPI
- sostenere eventuali colloqui di inserimento/selezione con aziende selezionate dal CPI
- comunicare entro 24 ore all'operatore del CPI: situazioni, fatti o motivazioni che impediscono la partecipazione della persona al servizio proposto dal CPI; cambio del domicilio; accettazione di un'offerta di lavoro, anche se a tempo determinato; partecipazione ad un percorso formativo
- leggere ed accettare le modalità di svolgimento del Piano, le regole del Patto e le eventuali sanzioni e conseguenze derivanti dall'inosservanza di quanto concordato.

Devo ammettere che il mio “orientatore” era una signora piacevole, competente e rassicurante che mi ha dedicato quasi un’ora di tempo e non solo mi ha gratificato lodando il mio curriculum vitae e affibbiandomi competenze e capacità che neanche sapevo di avere ma, per almeno tre quarti d’ora di tempo, mi ha permesso di gongolarmi in un favoloso mondo fatto di datori di lavoro generosi, possibilità di crescita, validi corsi di formazione, realizzazione delle proprie aspirazioni e dimostrazione delle proprie capacità. Quasi quasi, quando finalmente ho firmato il mio ambizioso patto di servizio integrato, avrei voluto rimanere ancora un po' accoccolata nella poltroncina color arancio e crogiolarmi in quel promettente e florido  Pleasantville ricco di opportunità.  Ed anche se, nonostante il mio tergiversare, la gentile orientatrice mi ha dovuto liquidare dicendomi –“Mi sembra che abbiamo detto abbastanza”-, ho deciso che non voglio affatto concludere con il mio solito sproloquio sull’inefficacia e l’inadeguatezza dei sistemi di reclutamento, e vi lascio in un wonderful world:




 
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