sabato 11 maggio 2013

Se anche le parole diventano precarie – Seconda parte - Il nipote, la carrozza e il rettore


Dopo la nomina del nuovo Presidente del Consiglio e la scelta dei nuovi ministri, il sito dell’Università di Pisa non poteva perdere l’occasione di rendersi partecipe e pubblicare, sul sito www.unipi.it, una news dal titolo Letta e Carrozza, risorse al servizio del Paese. L’Ateneo saluta con soddisfazione la nomina nel nuovo governo dei suoi laureati. Come ricorda l’articolo, il premier Enrico Letta e Maria Chiara Carrozza, Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, si sono laureati entrambi nell’ateneo pisano e, successivamente, specializzati alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Sono curiosa e leggo i curricula dei due nuovi componenti del governo.

Enrico Letta nasce a Pisa nel 1966. E’ figlio di Giorgio Letta professore di Calcolo delle probabilità all'Università di Pisa, socio dell'Accademia Nazionale dei Lincei e dell'Accademia Nazionale delle Scienze e nipote di Gianni Letta, uno dei principali collaboratori di Silvio Berlusconi. Trascorre parte dell'infanzia a Strasburgo dove frequenta la scuola dell'obbligo. Si laurea in Scienze politiche (indirizzo politico-internazionale) all'Università di Pisa. Consegue il perfezionamento (equivalente al dottorato di ricerca) in Diritto delle comunità europee presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa. Beh, diciamocelo: il curriculum vitae del nuovo premier non è proprio quello di uno studente medio dell’Università di Pisa! Speriamo comunque che, anche se giunto appena venticinquenne alla presidenza dei Giovani del Partito Popolare europeo, un po’ di affezione per l’università gli sia rimasta nel cuore e che la parole Se ci saranno dei tagli su cultura, scuola e ricerca, mi dimetto, dichiarata nella puntata del programma Che Tempo che fa di domenica 5 maggio, non sia l’ennesimo sproloquio per strappare un applauso del pubblico in sala.

Maria Chiara Carrozza ha una storia decisamente più genuina (in cui, quanto meno, non appaiono zii lacchè di Silvio Berlusconi) e che ce la presenta come una studiosa di altissimo livello: Professore di Bioingegneria Industriale all’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa; ha conseguito il PhD in Ingegneria (1994) presso la Scuola Superiore Sant’Anna e si è laureata in Fisica (1990) presso l’Università di Pisa. E’ membro della “IEEE Society of Engineering in Medicine and Biology” (EMB), della “IEEE Society of Robotics and Automation” (R&A), del Gruppo Nazionale di Bioingegneria (GNB). Il punto debole si mostra quando ci addentriamo a conoscere la sua ascesa politica: pettegolezzi e malelingue sussurrano che Carrozza sia la compagna di Umberto Carpi, sottosegretario dell’Industria durante il governo D’Alema proprio quando l’ex-segretario PD Pierluigi Bersani era ministro. Il patologico nepotismo della politica italiana mi avvelena la mente, ma ripenso a Nilde Iotti, compagna di Palmiro Togliatti, e a Mirian Mafai, di Giancarlo Pajetta, che furono molto più che “mogli di” e, da precaria dell’università, alle volte in cui il neo Ministro ha espresso la propria volontà di impegnarsi in favore del sostegno della ricerca e del lavoro precario nella scuola e nell’università e che forse mi posso sbilanciare a darle un po’ di fiducia.

Chissà se il Rettore dell’Università di Pisa, Massimo Augello, laureato in Scienze Politiche all’Università di Pisa ,sotto sotto, non provi un po’ di stizza verso i due ex-compagni di università che, dai vertici del governo del Paese, si esibiscono in mirabolanti e impavide promesse di crescita dell’Italia. Le parole chiave sono lavoro, istruzione e innovazione: LINK

In ogni caso, sul fronte dell’autoesaltazione verbale anche il Rettore dell’Università di Pisa, non perde occasione per far parlare di sé e, in un articolo di sabato 20 aprile del quotidiano Il Tirreno, dichiara: “l’ateneo pisano ha deciso di investire in tutti gli ambiti strategici per il presente e il futuro. Stiamo varando un piano triennale di reclutamento e di assunzioni che prevede l’impegno di circa 10 milioni di euro, senza utilizzare la leva delle iscrizioni e grazie alla solidità del nostro bilancio”. Che importa se il piano triennale per il personale sia un obbligo introdotto dalla Legge 240/2010 (la famigerata Legge Gelmini); che, solo limitandoci ai precari del personale tecnico-amministrativo dell’ateneo, ne verranno assunti al massimo una quindicina nell’arco di un triennio e che, in questi primo semestre del 2013, sono stati stipulati nuovi contratti a tempo determinato con persone che non hanno mai lavorato nell’ateneo pisano: e se ciò, da una parte, vuol dire dare l’opportunità ad altri di lavorare, dall’altra significa alimentare il lavoro precario e le aspettative di chi si ritroverà a breve di nuovo disoccupato. Che importa tutto questo quando i quotidiani titolano un articolo con queste belle parole: “Il rettore: 10 milioni per le assunzioni”?



In conclusione, cari lavoratori precari e, in particolare (… per diretto coinvolgimento personale!), cari precari dell’Università di Pisa, state tranquilli che a voi pensa il vostro impavido Presidente del Consiglio, la scienziata, ricercatrice, docente, manager, mentore Maria Chiara Carrozza e il Rettore dell’Università di Pisa. Cari precari, siate tranquilli e fiduciosi, vedrete che ci sarà lavoro per tutti e in abbondanza e, soprattutto, non siate maldicenti e non pensate che siano tutte e solo parole! Parole, parole, parole. Parole, parole, parole. Parole, parole, parole, parole, parole soltanto parole, parole tra noi. Chiamami tormento dai:

0 commenti:

Posta un commento

 
Design by Free WordPress Themes | Bloggerized by Lasantha - Premium Blogger Themes | Hot Sonakshi Sinha, Car Price in India