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sabato 18 maggio 2013

Il manuale del giovane precario – Consigli (più o meni seri) e tre canzoni per affrontare un concorso

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Uno dei “passatempi” più impegnativi per chi è disoccupato o per chi non ha un lavoro a tempo determinato, è sicuramente la consultazione svogliata di gazzette, albi e siti che pubblica i bandi di concorso annunciati dagli anti pubblici e qualche volta può capitare di imbattersi in qualche bando che, con lo scetticismo del caso, ci convince ad avere un po’ di fiducia in noi stessi e a partecipare.

1. Se non siete tra i fortunati per cui i requisiti del bando coincidono in maniera impertinente con il proprio curriculum vitae, accertatevi di essere in possesso dei requisiti di partecipazione, leggendo con attenzione quali sono quelli fondamentali e i titoli che invece vi daranno punteggio.

2. Leggere con attenzione le indicazioni per la redazione della domanda e i termini di presentazione, facendo particolare attenzione alla data di scadenza e alle modalità di invio: in molti casi non fa fede il timbro postale e rischiate che la vostra domanda di partecipazione arrivi in ritardo! Attenzione anche alla dicitura da indicare sulla busta: può essere richiesto di indicare l’oggetto del bando e il numero di protocollo.

3. Leggere sul bando il numero e la tipologia delle prove di valutazione e le principali materie su cui sarete valutati. Evitando di immergersi a capofitto in farraginosi manuali di contabilità, diritto, informatica, o di qualsiasi cosa tratti il concorso, consultate con attenzione il sito, i regolamenti e le attività dell’ente che bandisce il concorso: molto spesso i concorsi trattano argomenti che riguardano strettamente la propria regolamentazione interna e le proprie attività istituzionali.

4. Fatevi un calendario in cui indicare i giorni da dedicare allo studio, ma anche i momenti per fare delle pause: magari non lo seguirete con rigidità, ma vi aiuterà a procedere con ordine e a non andare fuori di testa e a dedicarvi dei momenti di svago senza sentirvi inconcludenti. Magari agitandovi in uno sballo spudoratamente senza senso, ma di immediato effetto, con 99 Luftballons:


5. Controllare la dispensa e verificate che abbondi di golosità che vi piacciono: lo so che non è un consiglio molto salutare, ma in certi periodi la gola va appagata. Ecco le mia scorte: cerali di riso soffiato al cioccolato, barattolini di gelato, nutella. E perché no, anche qualche buona bottiglia di vino rosso, da consumare, ovviamente, non tanto per allietare i pomeriggi di studio, ma, piuttosto, per farvi dormire tranquilli senza l’incubo di essere di fronte alla commissione in pigiama e ciabatte!

6. Fate una lista di tutto c’ho che farete quando tutte le prove del concorso saranno finite e a cui ora, spinti dal un incontrollato senso di responsabilità, non riuscite a fare: a me aiuta ad andare oltre e a non pensare che sto trascorrendo giugno a studiare un regolamento sull’amministrazione, la finanza e la contabilità dell’Università di Pisa. Attenzione, non devono essere cose del tipo: sbrinare il freezer, togliere la muffa dall’angolo della cucina o controllare le bollette. Ma piuttosto: andare in bicicletta fino a Lucca e fare la siesta sulle mura; farmi un gelato nocciola, fiordilatte e cioccolato fondente alla nuova gelateria senza glutine; riguardare tutti i miei film preferiti della nouvelle vague e dormire fino a che non impresso sul materasso la forma del mio corpo!

Domani si incomincia a studiare, ma ora, prendetevela comoda:






 
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