Martedì 20 novembre, al Palazzo dei Congressi di Pisa si è svolta la
XII edizione di Job Meeting PISA, con la
collaborazione dell’Ateneo pisano.
Ma cos’è Job Meeting? Job Meeting è un evento organizzato nelle principali città
universitarie italiane in cui, così recita il sito, laureati e laureandi di
tutte le aree disciplinari possono incontrare aziende italiane e internazionali
presso gli stand appositamente allestiti e nel corso di workshop di
approfondimento. Durante la giornata, inoltre, è possibile per tutti i
visitatori usufruire gratuitamente di servizi di orientamento e consulenza
professionale e informarsi su qualificate opportunità di formazione superiore.
Visti i presupposti, PrecariaMente ha deciso di andare a scuriosare:
ma, nonostante tutta la buona volontà profusa per evitare di essere i soliti
guastafeste, le belle premesse sono state ben presto disilluse.
Gli stand dell’area espositiva: una galleria degli orrori che va da scuole
di alta formazione post laurea dalle rette improponibili - soprattutto in
questo periodo di crisi in cui le famiglie fanno già una grande fatica a mantenere
i figli di all’università - ad agenzie, gruppi bancari ed assicurativi che, con
la remota possibilità di un contratto o, addirittura, di un’appagante carriera,
abbindolano con proposte di stage o tirocini freschi neo-laureati speranzosi di
trovare lavoro.
I Workshop, o i “Career Lab” inseriti nel programma - ad
esclusione dell’incontro con Fabio Rocchi, Vice Presidente del Gruppo Giovani
Imprenditori Confartigianato Pisa, che quanto meno è riuscito ad interessare il
pubblico raccontando la propria esperienze lavorativa in bilico fra una laurea
in letteratura moderna e l’autoformazione nel mondo del webmarketing - sono stati una serie di informazioni superficiali
sull’imprenditoria e discorsi inconcludenti su come scrivere il proprio curriculum vitae e sullo sviluppo
personale. I relatori sono stati invece ben chiari nella pubblicizzazione del
Master in “Comunicazione, Impresa, Banche ed Assicurazioni” di Eraclito 2000, dove insegnano ben tre
delle relatrici dei Career Lab.
In ogni caso devo ammettere che frasi del tipo “ognuno di noi è un
piccolo seme”, “lavorare sul fraseggio interiore” pronunciate da Diana Pardini,
Direttrice di Eraclito 2000 e del Centro Bancari BPS e SCS e propinate al
pubblico di neo-laureati assetati di imparare a scrivere un CV vincente e di
precari, come me - talmente incredulo per la banalità sparate dall’oratrice -
sono state talmente sconcertanti da togliere il fiato a chiunque intendesse
intervenire.
E l’Università di Pisa? Capeggiava la galleria degli orrori con ben tre
stand: l’Ufficio Ricerca e Relazioni Internazionali, l’Ufficio Master e
l’Ufficio Placement struttura
promossa dall’Ateneo che dovrebbe facilitare l’inserimento professionale dei
giovani laureati. Ma di che inserimento professionale si tratta? Di stage,
tirocini ed altre forme di lavoro atipico ben distanti da un’occupazione
stabile e solo capaci di far precipitare i giovani nella spirale del lavoro
precario e di un futuro all’insegna dell’ignoto.
In questo contesto l’Università di Pisa assume un ruolo sintomatico
della situazione di crisi e degrado in cui ci troviamo: un’università con tasse
sempre più alte e sempre meno servizi, sempre meno rivolta all’accrescimento e
alla valorizzazione della persona, ma sempre più alla mercé di enti privati.
Citando ancora una volta la Dott.ssa Pardini, chiudo con una frase che
vi farà riflettere e che forse riassume il vero senso della giornata “tutti
facciamo marketing”.